La seguente mini guida è destinata a tutti coloro che possiedono un piccolo vigneto sui bordi del giardino o nel proprio orto. Come ogni pianta anche la vite necessita una potatura annuale e questa operazione è la chiave per un raccolto fruttuoso e per un corretto sviluppo della pianta. Vengono quindi descritti alcuni trucchi per cercare di ottimizzare la crescita della pianta.
Una prima fase nella potatura di ogni pianta, ma soprattutto del vigneto, è una visione d’insieme della pianta, dalla sua radice alle più lontane ramificazioni. Ogni singola vite del vigneto va capita e ne va visto mentalmente lo sviluppo per la nuova stagione. La regola principale da seguire è quella di lasciare una decina di gemme per tralcio, ma la selezione dei tralci e dei rami da non potare è una scelta arbitraria del potatore. Lo strumento da utilizzare è una normale cesoia, essendo i rami di vite facilmente potabili, o al limite nei casi di vite molto vecchia e quindi con rami molto larghi e legnosi, un piccolo seghetto da legno.
Una possibilità potrebbe essere quella di limitare lo sviluppo orizzontale della vite, favorendone quello verticale vicino al busto, e quindi alla radice. In questo modo i frutti che si otterranno saranno costituiti da acini molto grandi, ricchi di zuccheri ma poveri nei componenti della buccia. Lo sviluppo verticale sarà comunque limitato dal traliccio dove è appoggiata l’uva e di questo ne dobbiamo tenere conto durante la potatura perchè l’uva si sviluppa molto rapidamente durante la stagione primaverile.
Se lasciate invece che la vite ramifichi per molti metri orizzontalmente, ovviamente seguendo il vostro impianto a traliccio, otterrete l’effetto che l’uva tarderà a maturare e si avranno, soprattutto lontano dal busto, acini troppo piccoli e poveri.Come in ogni cosa quindi bisogna seguire un buon equilibrio tra sviluppo orizzontale e verticale, nonchè effettuare un giusto diradamento per favorire lo sviluppo del frutto.