Quando si parla di nazioni europee, spesso viene spontaneo associare i viaggi nelle capitali o al massimo a qualche luogo più suggestivo. Ed ecco che se si parla di Francia viene naturale associarla a Parigi, l’Inghilterra con Londra e la Spagna con Madrid o tutt’al più Barcellona.Ma proprio in Spagna vi è una deliziosa regione tutta da scoprire, poco rinomata ma assolutamente affascinante, la regione dell’Estremadura.
L’Estremadura è una regione che si trova nel cuore della Spagna, esattamente nella zona posta a sud-ovest, al confine col Portogallo, nei pressi dell’altopiano Meseta. Una zona vasta e soleggiata, fuori dai classici circuiti ed itinerari turistici, rimasta ai margini dello sviluppo industriale spagnolo, dove regna una cultura rurale e naturalistica. I suoi paesaggi appaiono così come dice il nome: estremi e duri, ma anche spettacolari per chi li visita! La natura è quasi incontaminata dalla mano (spesso dannosa) dell’uomo e l’atmosfera che si respira è quella d’altri tempi.
Se hai intenzione di visitarla partendo dall’Italia, allora ti consiglio di prendere l’aereo fino a Madrid e da lì noleggiare un’auto per girovagare in tutto relax e comodità: la città più importante, Merida, è a circa un paio d’ore dalla capitale iberica e poi da lì potrai visitare ed esplorare borghi e villaggi medioevali, pieni di castelli, fortezze e riserve naturali fatte di alberi secolari e vecchie masserie.
Da Hervàs a Torremanga de la Vera, da Olivenza a Zafra, passando anche per Trujillo, dove si erge (nella piazza principale) un’enorme statua di bronzo che ritrae Francisco Pizarro a cavallo, l’Estremadura è il luogo ideale se ciò che desideri è una vacanza di estremo relax e di silenzio: le numerose Chiese ed i tanti conventi presenti sono l’ideale per riflettere ed imparare a stare bene con se stessi. Ti consiglio una visita anche a Càceres, la seconda città per importanza della suddetta regione, che, oltre ad essere nell’elenco delle città protette dall’Unesco, molto spesso viene utilizzata con funzione di set cinematografico, visto che dal 1600 è cambiata davvero poco.