Ma come viene emesso questo suono così particolare che sembra provenire dallo stomaco, al pari dei ventriloqui?
In realtà per molto tempo gli scienziati avevano supposto che le fusa fossero il risultato dello ioide, l’ossicino situato nel collo.
Poi le teorie si sono succedute senza che nessuna avesse la prevalenza sull’altra o, comunque, senza riuscire a fornire una spiegazione esauriente e definitiva a questo enigma. L’opinione più diffusa è stata a lungo quella che le fusa fossero il prodotto dalle false corde vocali, o corde vocali superiori, (mentre quelle vere, o inferiori, produrrebbero il miagolio). In seguito, però, questa ipotesi è stata ulteriormente surclassata da un’altra secondo la quale sono invece le vere corde vocali che, con il passaggio dell’aria respirata, danno origine a due cuscinetti laterali che oscillando provocano il rumore.
Ma c’è dell’altro: la teoria emodinamica formulata nel 1966 da Mac Cuistion. Secondo questa ipotesi, le fusa sono il prodotto del passaggio del flusso sanguigno nella vena cava caudale che, restringendosi quando attraversa il fegato e il diaframma, dà origine a una vibrazione nel torace con ripercussioni nella cavità cranica attraverso la trachea.
Per Richard Jakowski, della facoltà di Medicina Veterinaria della Tuft University, l’organo che produce il suono è invece il palato molle, che nel gatto è troppo lungo per avere solo la funzione consueta di separare l’aria dal cibo (perché non finisca nei polmoni) e possiede anche una sorta di muscolo che si può controllare volontariamente.
Gli studiosi Lea Stogdale e John B. Delack nel 1985 hanno invece sostenuto che, in effetti, quelli che producono il suono sono i muscoli della laringe; ma altrettanto responsabile sarebbe anche il diaframma: quest’ultimo effettua movimenti a scatti causando vibrazioni sonore ogni 35 millisecondi circa, quando cioè la laringe si prende una breve pausa causando un aumento della pressione.
Tante idee, contraddizioni, ipotesi, ma il dubbio rimane: e non solo sul “come”, ma anche sul “perché”. Resta infatti da chiarire quali siano le ragioni misteriose di un suono così atipico e apparentemente privo di signicato, ma che invece nasconde risvolti comunicativi decisamente interessanti.