Metcalfa Pruinosa, rincote omottero fitofago originario del continente americano
introdotto recentemente in Italia e presente su numerose piante arbustive,frutticole, ornamentali e ormai segnalato in quasi tutte le regioni metcalfa pruinosa
La ragione di questa considerevole presenza e da attribuirsi al fatto nella limitata presenza di nemici naturali che ne contrastino la sua crescita. Compie una generazione all’anno, con le uova che vengono deposte nella screpolatura della corteccia; la schiusa della uova a inizio a metà maggio e prosegue per circa due mesi. Le giovani neanidi (fig.22) iniziano a nutrirsi fissate alle nervature della pagina inferiore della foglia, emettendo durante lo sviluppo secrezioni cerose biancastre e melata zuccherina che imbrattano la vegetazione, e tutto quello che si trova sotto la chioma.
L’impiego di prodotti chimici, nel contenimento del fitofago, non è esente da problemi dettati dalla scalarità della schiusa delle uova, dalla mobilità degli adulti e dal rischio di sterminare i pronubi (api, che sono ghiotte di melata di Metcalfa) e dalla presenza umana nel verde urbano.
La capacità di colonizzare parecchie specie vegetali, la estrema mobilità, la tendenza di insediarsi nella pagina inferiore della foglia, la protezione che esercita la cera prodotta dalle neanidi contro alcuni fitofarmaci rende il loro uso molto dispendioso senza ottenere risultati totali. Dimethoate, Azinphos-metyl, Fenitrothion sono sicuramente i principi attivi più efficaci con una attenzione al Fenitrothion, perché meno tossico è più rispettoso dell’ambiente. In lotta biologica buoni risultati si sono ottenuti con l’impiego, sulle forme giovanili, di oli minerali «narrow range» (1,5 l/hl) in miscela con Piretro vegetale (1 l/hl di olio + 0,15 l/hl di piretro)
Resta comunque valido il consiglio che frequenti bagnature fogliari ottengono un risultato soddisfacente riducendo notevolmente la melata prodotta dagli insetti, ed una notevole dispersione delle uova. Nel luogo di origine la Metcalfa è insidiata da un nemico naturale l’imenottero driinide Neodryinus Typhlocybae , che cresce a spese delle neanidi di Metcalfa parassitizzandole. Nel Friuli-Venezia Giulia (1987 – Università di Padova e Udine) si sono condotti dei lanci sperimentali del driinide che hanno avuto un successo lusinghiero che getta le basi per una lotta su vasta scala.
L’immissione di questo entomofago in altre regioni, favorirà la colonizzazione del driinide nella lotta contro la M. pruinosa nella speranza che nei prossimi anni si possa stabilire un equilibrio e che venga così diminuito se non cessato l’uso dei prodotti chimici peraltro inutili.