L’insetto vive su tutti gli agrumi, non disdegnando piante appartenenti ad altre famiglie come leguminose, lorantacee, oleacee, ecc.; le larve di colore giallognolo e lunghe circa 3 mm. quando sono mature, danneggiano le foglie scavando mine (gallerie) sotto l’epidermide, di colore argentato, lunghe 5 – 10 cm. il percorso è contraddistinto da una linea di colore scuro costituita dagli escrementi.
Le foglie, per la presenza delle mine, si deformano, con il lembo arrotolato verso il basso, seccandosi quando il numero delle mine è elevato; normalmente la minatrice è maggiormente attiva nel periodo giugno – settembre data la presenza contemporanea di ottime condizioni climatiche e di giovani germogli.
Gli adulti sono attivi nelle ore notturne, le femmine depongono le uova sia sulla pagina superiore che su quella inferiore della foglia, in prossimità della nervatura; le larve nascono dopo 2 – 10 giorni e subito iniziano a scavare mine. Il lepidottero compie diverse generazioni l’anno (da 2 a 13 a seconda delle condizioni climatiche).
Esistono diversi tipi di antagonisti di questo fitofago ed alcuni sono presenti anche in Italia; per questo motivo sono da sconsigliare interventi chimici indiscriminati che finirebbero per ostacolare l’attività dei parassitoidi che possono contrastare efficacemente la minatrice.
Comunque, in mancanza di predatori, si consiglia un controllo con l’ausilio di reti anti insetti o con tessuto non tessuto, collocati su sostegni per singole piante, in grado di tenere lontani gli adulti della minatrice; questi interventi riusciranno così a ridurre notevolmente l’uso dei prodotti chimici.
Come prodotto chimico consiglio l’Imidacloprid che ha mostrato una persistenza molto elevata ed una velocità di azione notevole; di contro , nell’uso di questo principio attiva, si è notato un aumento di acari tetranichidi, ma dosando il prodotto a dosi più basse questo inconveniente dovrebbe sparire.
Altri principi attivi usati per la lotta contro la minatrice sono il Flufenoxuron – Tebufenozide – Aldicard e Olio di neem, mentre il trattamento con Bacillus thuringiensis si è rilevato inefficace.
Un nuovo insetticida naturale (OIKOS) ha dato buoni risultati, si tratta di un preparato a base di Azadiractina ricavata da Azadiractha indica comunemente chiamato albero di Neem originario del nord-est dell’India.
Risulta essere un chitino-inibitore (IGR), repellente e fagodeterrente, riduce la fecondità delle femmine ed agisce prevalentemente per ingestione e contatto; la sua azione è spiccatamente sistemica, sia per via radicale che per via fogliare ed ha un tempo di carenza ridottissimo.
Il controllo sulla minatrice serpentina (Phyllocnistis citrella) in vivaio è stato effettuato con pennellature al tronco (pratica più efficace) e irrorazioni fogliari; i risultati sono stati ottimi e paragonabili ai prodotti di sintesi.